La prima cosa di cui ho bisogno, dice Pablo, è una bicicletta.
All’inizio penso che succederà come a Londra, mi comprerò una bicicletta, la più economica di tutte, per poi lasciarla arrugginire in un angolo della terrazza. Invece non avevo tenuto conto di due fattori.
Quello più scontato, il tempo: qui siamo ancora in primavera e già la scorsa settimana si sono superati i 30 gradi. Il cielo è quasi sempre limpido e, quando ci svegliamo, il sole è già alto da un pezzo. Tempo fa è stato fatto un referendum in Western Australia per decidere se spostare o meno l’orologio un'ora in avanti durante i mesi estivi. Pare che abbia vinto il no e quindi, anche in estate, il sole sorge presto e tramonta presto. In ogni caso il clima è, non c’è neanche bisogno di dirlo, tutta un’altra cosa rispetto a Londra e il sole è una presenza affidabile, a cui ci si può abituare. Che bello.
L’altra è che a Perth fanno di tutto per rendere facile la vita ai ciclisti. Lungo le strade si trovano quasi sempre delle piste ciclabili e, anche quando non ci sono, i marciapiedi sono talmente ampi e spaziosi che ai pedoni non dispiace dividerseli con i ciclisti. In realtà non credo che sia permesso, ma qui lo fanno tutti, quindi non mi faccio troppi scrupoli. Inoltre, si può portare la bici sul treno, tutti giorni, a qualsiasi ora.
Unica condizione: indossare il caschetto. Questo sì, è obbligatorio.
Quindi eccomi qui, con la mia bici nuova di zecca. È rosa fucsia, come si addice a una fanciulla, ha le marce e persino gli ammortizzatori. Ormai siamo inseparabili.