mercoledì 27 ottobre 2010

Bicycle, Bicycle!

La prima cosa di cui ho bisogno, dice Pablo, è una bicicletta.

All’inizio penso che succederà come a Londra, mi comprerò una bicicletta, la più economica di tutte, per poi lasciarla arrugginire in un angolo della terrazza. Invece non avevo tenuto conto di due fattori.

Quello più scontato, il tempo: qui siamo ancora in primavera e già la scorsa settimana si sono superati i 30 gradi. Il cielo è quasi sempre limpido e, quando ci svegliamo, il sole è già alto da un pezzo. Tempo fa è stato fatto un referendum in Western Australia per decidere se spostare o meno l’orologio un'ora in avanti durante i mesi estivi. Pare che abbia vinto il no e quindi, anche in estate, il sole sorge presto e tramonta presto. In ogni caso il clima è, non c’è neanche bisogno di dirlo, tutta un’altra cosa rispetto a Londra e il sole è una presenza affidabile, a cui ci si può abituare. Che bello.

L’altra è che a Perth fanno di tutto per rendere facile la vita ai ciclisti. Lungo le strade si trovano quasi sempre delle piste ciclabili e, anche quando non ci sono, i marciapiedi sono talmente ampi e spaziosi che ai pedoni non dispiace dividerseli con i ciclisti. In realtà non credo che sia permesso, ma qui lo fanno tutti, quindi non mi faccio troppi scrupoli. Inoltre, si può portare la bici sul treno, tutti giorni, a qualsiasi ora.  

Unica condizione: indossare il caschetto. Questo sì, è obbligatorio.

Quindi eccomi qui, con la mia bici nuova di zecca. È rosa fucsia, come si addice a una fanciulla, ha le marce e persino gli ammortizzatori. Ormai siamo inseparabili.


lunedì 25 ottobre 2010

Welcome to Australia!

Eccomi, finalmente. Sono a Perth da poco più di una settimana, ma il tempo è volato e ho tantissime cose da raccontare. Andiamo per ordine...

Il viaggio da Londra è stato tranquillo, ma interminabile: sette ore e mezzo sul volo per Dubai, scalo di circa tre ore e poi di nuovo in aereo per oltre 10 ore. Comunque posso ritenermi fortunata, visto che le poltrone di Business sono comodissime e si stendono come dei veri letti: ci sono coperte, cuscini e persino una specie di materasso. Ciascuna poltrona è separata dall'altra da un divisorio, per cui ti puoi rifugiare nel tuo guscio guardando la televisione o sonnecchiando.

Ovviamente era la prima volta che viaggiavo in Business, quindi ho cercato di mascherare un po’ il mio entusiasmo smodato con gli altri viaggiatori, facendo finta di saper usare tutti gli apparecchi elettronici in dotazione alla mia super poltrona, ma guardando di sottecchi i passeggeri più esperti per imparare. E così dopo due film, cento pagine di libro, qualche ora di sonno e innumerevoli pasti e spuntini sono arrivata a destinazione, neanche troppo stanca, anche se parecchio sgualcita.

A questo punto le mie paure si sono dileguate velocemente. “E se il visto non va bene e mi rispediscono al mittente?”. Controllo doganale superato in due minuti, nessuna domanda, mi hanno a malapena guardata. "E se mi perdono le valige?". Ed eccole lì, sul nastro automatico, tutte piene di etichette e targhettine della Emirates. E, soprattutto, il dubbio più grande: "E se Pablo arriva in ritardo?". E invece no, anche lui era lì, agli Arrivi, sorridente ed elegante, a modo suo. Un favoloso tramonto rosso ha fatto da sfondo al nostro abbraccione prolungato. Impossibile chiedere di più!

Per festeggiare il mio arrivo siamo andati alla steak house più rinomata di Perth, The Old Brewery. La cameriera gentilissima e festosa ci ha spiegato il menù per filo e per segno e la carne che ci hanno servito era davvero una delle migliori che io abbia mai mangiato. 100% Australian, of course.

Dopo la cenetta e un bicchiere di vino la stanchezza si è fatta finalmente sentire e sono stramazzata a letto. Felice e contenta.